Il Comune deve risarcire lo stato per un miliardo e mezzo di lire |
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CasamicciolaNews - Cronaca | |||
Scritto da Ida Trofa | |||
Venerdì 05 Maggio 2006 13:59 | |||
Il Comune deve risarcire lo stato per un miliardo e mezzo di lire Museo Civico o Casa Comunale? Un dilemma “shakespeareiano” con nuovi attori I PASSI CRUCIALI CHE HANNO SVELATO LA CONTRADITTORIETA’ Infatti balza all’occhio il passaggio in cui si ritiene opportuno segnalare « il contraddittorio comportamento dell’Arch. Arcamone il quale nell’anno 2002 sottoscrive insieme al Sindaco, il documento della sicurezza, in cui si attesta l’utilizzazione dell’edificio quale sede municipale; successivamente nel novembre 2004… afferma che l’amministrazione già con la richiamata delibera di G.M. aveva intenzione di trasferire la sede comunale presso l’ex Napoleon; più tardi, agli inizi di marzo 2005 sottoscrive la relazione del Di Noto Morgera nella quale risulta che la Regione ha concesso annualmente finanziamenti per potenziare gli allestimenti del presunto museo». Di nuovo alla carica, dunque, gli ex Sindaci della cittadina termale, Conte, De Siano, Iacono e Manzi che in una nota del 20.04.05 acquisita al protocollo n° 5647 ed avente ad oggetto: Programma Multiregionale Turismo-Sottoprogramma I-Misura 4 ”Isole Minori”.Progetto: “Recupero ed ai fini ricettivi ex Hotel Napoleon con destinazione polifunzionale”, aggiungono un nuovo tassello alla spinosa vicenda del palazzo Bellavista. La missiva inviata alle varie autorità d’indirizzo tra cui il Procuratore della Repubblica e alla Procura della Corte dei Conti, esprimono facendo gia seguito a precedenti note trasmesse, una serie di considerazioni in merito all’azione intraprese dagli amministratori e loro delegati in merito alla vicende sollevate. Tutto ha inizio con l’opera del Segretario Generale Giovanna Imparato che viste le richieste pervenute da inizio alla procedura per accertare la legittimità della “utilizzazione dell’edificio museale con ulteriori e diversi uffici comunali”. Pertanto il Ministero delle Attività Produttive , con nota prot. 1545080 OBI-Mis. 4 del 01.02.05, chiede al Sindaco ed al Segretario Generale di relazionare compiutamente sull’ attuale rispetto dei criteri contenuti nel protocollo d’ intesa del 23.08.1996 da parte del progetto in questione “nelle modalità di attuale realizzazione e, in caso differente, di volere indicare le iniziative che codesto Comune vorrà porre in atto per riportare il progetto al rispetto degli obbiettivi per il quale è stato finanziato”, di qui una vera e propria partita di “Ping Pong” a suon di note e protocolli che come anticipatovi dalle colonne di questa redazione vede sempre più coinvolti nella vicenda oltre che agli attuali e precedenti amministratori locali l’ intero apparato dirigenziale responsabile degli uffici comunali. Ovvero, oltre al Sindaco Ferrandino nella qualità di datore di lavoro ed al Responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi Silvano Arcamone, il Geom. Crescenzo Di Noto Morgera indicato come “ dipendente, assunto a tempo determinato, assegnato all’ ufficio LL.PP. appartenente alla categoria C”. Sottoscrivendo ancora che sarebbe stato nominato Responsabile di Procedimento e che ad evasione delle richieste del Ministero delle Infrastrutture in merito al rispetto del protocollo d’intesa, mentre l’onere e l’obbligo di relazionare era strettamente di competenza del Sindaco e del Segretario Generale una volta acquisiti i pareri dei responsabili dei servizi competenti. Sarebbe proprio la relazione predisposta dal Di Noto Morgera questa volta e trasmessa al Dicastero delle Infrastrutture dall’Arcamone ad essere sott’osservazione nella quale erroneamente si sostiene a detta dei firmatari l’avvenuta attuazione della delibera 272/99, tralasciando specifici riferimenti in merito “all’attuale rispetto ai criteri contenuti nel protocollo d’intesa del 23.08.1996 da parte del progetto in questione nelle modalità di attuale realizzazione e, in caso differente di voler indicare le iniziative che codesto Comune vorrà porre in atto per riportare il progetto al rispetto degli obbiettivi per il quale è stato finanziato” e di seguito gli ex Sindaci dichiarano l’inesattezza di quanto asserito dal Segretario Generale nella risposta al Ministero riportando in essa delle note del Responsabile dell’area Tecnica ed interrogandosi ancora su quanto affermato testualmente dal Di Noto Morgera,“attualmente l’intera struttura presenta i seguenti ambienti dedicati a museo”, rispettivamente collocati ai piani: seminterrati, piano terra e primo piano, tralasciando di riferire di fatto che altri spazi a parte quelli citati a sale rappresentanti vengono utilizzati difformemente dalle indicazioni riportate nella relazione allegata alla delibera n° 272/99. I sostenitori della nota hanno dettagliatamente riportato, salvo recenti variazioni come sono gestite le aree e le superfici interne dell’attuale sede municipale o Museo Civico che dir si voglia e che pertanto si chiedono come sia stato possibile conciliare l’utilizzo della medesima struttura sia in uffici comunali che in sale museali, cosa che nessun esperto del ramo potrebbe supportare ed avvallare. Pertanto quali dispositivi siano stati adottati e specificati nel documento della valutazione dei rischi per garantire, ai sensi del D.L.vo 626/94 e s.m.i. la salute e la sicurezza dei cittadini, dei visitatori e dei lavoratori impegnati nelle due attività. Sarà solo un’ipotesi di difesa, quella degli ex Sindaci Conte, Manzi, Iacono e De Siano, o sarà quanto mai veritiera nei termini di legge la contraddittorietà dei comportamenti amministrativi tenuti dal Responsabile di Servizio Arcamone e del Di Noto Morgera? Una cosa è certa nonostante sempre più persone vengono chiamate per dare chiarezza alle circostanze per le loro rispettive competenze nell’intera vicenda continuano ad aumentare le incognite e le acque divengono sempre più torbide. E IL Ministero dopo l’ispezione batte cassa!
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Ultimo aggiornamento Domenica 05 Aprile 2009 19:04 |