Italia: I Medici: un Rinascimento di carta, Illusione e realtà in mostra a Bruxelles
Ci sono altri modi alternativi per entrare nel vivo del nostro glorioso passato. Forse noi dipendiamo troppo dai quadri nel ricreare un periodo storico artistico. Così pensavo mentre visitavo la mostra, allestita superbamente nel museo reale del Cinquantenario di Bruxelles, all’inizio con scetticismo e poi via via con meraviglia.
Sono grata ad Isabella de Borchgrave, artista nota a livello internazionale da New York a Tokyo, in Italia da Venezia a Firenze, perché in modo fatuo e divertente ha realizzato con la semplice carta abiti preziosi, pettinature, accessori e gioielli incredibili per l’origine del materiale impiegato. Il titolo della mostra è: “I Medici, un Rinascimento di carta”. Elegante e femminile è il catalogo per l’impaginazione e la straordinaria fotografia, la cui prefazione reca la firma di H. Givenchy. Un abito può far sognare e alimentare dolce e romantiche illusioni. Nella hall della esposizione ci accoglie una dama distintamente seduta(fig. 1), è Anna Maria Luisa dei Medici, ultima discendente della famosa dinastia, che dona in eredità alla sua morte nel 1737 tutti i suoi averi a Firenze. Il manichino sfoggia un abito di broccato e seta, che con i riflessi della luce artificiale mette in risalto l’opera dell’artista su carta inizialmente bianca, poi colorata, a volte plissettata, tagliata e incollata sapientemente tale da rendere l’effetto del trompe l’oeil di un abito in tessuto. I riccioli della parrucca ed i gioielli sempre cartacei completano la mise della gran dama, la quale invita il visitatore ad intraprendere il percorso attraverso la storia dei suoi illustri antenati. Nel vestibolo, dietro i vetri illuminati la riproduzione delle fantastiche pitture della Cappella dei Magi(fig. 2), realizzate nel Quattrocento da Benozzo Gozzoli, introduce l’aria del tempo. Si entra quindi nella imponente galleria dove a grandezza umana su alcuni piedistalli sfilano tutti i personaggi più insigni della famiglia più importante dell’epoca. C’è Cosimo il Vecchio(fig. 3), il capostipite, con un abito ancora modesto. Siamo solo all’inizio del secolo d’oro, il XV, vero e proprio specchio dell’eccellenza dell’arte. Accanto a lui, Lucrezia Tornabuoni(fig. 4), il suo vestito è semplicissimo; non presenta lo sfarzo che invece avvolge e sprigiona il manichino successivo: quello di suo figlio Lorenzo il Magnifico(fig. 5). Egli indossa un abito dorato col gonnellino a pieghe, calze rosse e scarpe con punta fortemente accentuata. Un sofisticato turbante con foglie dorate, terminanti con deliziose perle bianche incorona la testa di colui che incarnava per le sue doti politiche e artistiche l’ideale dell’uomo del Rinascimento. Avanzando lungo la galleria con enormi specchi alle pareti, che magnificano gli abiti di Isabelle de Borchgrave, artista con un ricco passato alle spalle di stilista di alta sartoria a Sablon, uno dei luoghi più caratteristici di Bruxelles, tornavo con la mente indietro nel tempo, alla nascita della moda italiana. Da una parte c’era la disponibilità di tessuti altamente pregevoli, dall’altra c’era ugualmente la lavorazione raffinata e l’arte sapiente di una nuova confezione. La rivoluzione del Quattrocento consiste nella rottura finale con l’estetica gotica che invece nei paesi nordici europei perdura. Per tornare ai nostri personaggi, ecco i due celebri figli di Lorenzo il Magnifico, viene prima presentato Papa Leone X(fig. 6), solenne nel suo abito e poi Caterina dei Medici. Se per me, prima, era solo un ritratto di quest’ultima ad evocare la storia della donna terribile, che si celava sotto i sacri panni della prima regina di Francia, appartenente al nobile casato fiorentino, ora, guardando il manichino, che riproduceva esattamente un suo abito, non ho potuto non pensare all’avvelenatrice di uomini, nonché alla madre di tre re di Francia e di due regine. I vestiti esposti sono una trentina, di cui tre o quattro riguardano bambine, le principessine medicee. Molto bello e di un bianco perlaceo è quello della piccola Bia(fig. 7) con il suo cagnolino di chiara ispirazione bronziniana. Allo stesso artista cinquecentesco si è rivolta l’attenzione di Isabelle de Borchgrave per la realizzazione dell’abito più bello in assoluto della mostra. Si tratta di Eleonora da Toledo, un ritratto noto a tutti che a mio parere costituisce l’opera più importante di Angelo Bronzino. Ebbene alla stessa stregua del famoso pittore, l’artista belga ha saputo essere fedele alla rappresentazione della preziosità di quell’abito. I nostri occhi incantati dopo aver guardato e seguito nei particolari le linee, le pieghe, i ricami, la ricchezza e la profusione di gioielli dalle perle ai rubini e agli zaffiri, si poggiano su un paio di scarpe di broccato color nero e oro come il vestito, altissime, accostate ad un paio di guanti. L’intrigante gioco di perle si sposta dal corpetto dell’abito a trama dorata, passando per la lunga collana che rimanda agli orecchini fino all’insieme di perle coordinate con la cuffia dei capelli. Pare che dai documenti d’archivio tutto il guardaroba di Eleonora sia conosciuto e di alcuni si ha riscontro nelle opere artistiche. Il suo stile influenzò la moda a Firenze e altrove all’epoca, non solo, ma perfino nel nostro secolo Coco Chanel si è ispirata a lei. La nobildonna, figlia del vicerè di Napoli, sposa nel 1539 Cosimo dei Medici, che diventa Granduca di Toscana e restaura la dinastia con durata fino al 1737(fig. 8). La seconda regina di Francia, immortalata dalle numerose tele di Rubens al Louvre, è Maria dei Medici. La sua maestosità regale è tutta nell’acconciatura superba del manichino che la raffigura sotto un grande vetro. Il contrasto di luci ed ombre, gli ori che scintillano, gli azzurri e i bianchi, un’armonia di colori e di effetti avvolgono la sua immagine. Troneggiano i gigli di Francia sull’abito regale. Maria dei Medici nel 1600 portò in dote 600.000 scudi d’oro al re Enrico IV, che morì assassinato subito dopo e lei regnò per tanti anni. La sua residenza era quel capolavoro di architettura che ancora oggi possiamo ammirare a Parigi: il Palazzo del Lussemburgo col suo giardino, sede odierna di un museo importante, ma soprattutto del Senato. La mostra dell’artista belga Isabelle de Borchgrave su “I Medici: un Rinascimento di carta” è stata presentata l’anno scorso a Palazzo Pitti a Firenze ed è ora visitabile al museo del Cinquantenario di Bruxelles fino al 10 aprile 2010. La visita potrebbe essere l’occasione per visitare il meraviglioso Parco che contiene il museo, una delle numerose oasi verdi presenti nella capitale d’Europa. Elvira Brunetti Foto di madame Anne Eloy
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