Caro Presidente, ti scrivo ... |
ForioNews - Cronaca | |||
Scritto da Tina Taliercio | |||
Sabato 15 Luglio 2006 22:02 | |||
Caro Presidente, ti scrivo ... … perché nei momenti difficili come quello attuale sento particolarmente il bisogno di conforto da parte di chi rappresenta per me un insieme di valori in cui credere e da cui trarre la forza per affrontare le tante asperità del presente. Conosci questa fase storica molto meglio di me e sai che la crisi internazionale e la conseguente involuzione che opprimono il pianeta altro non sono che il frutto della scelleratezza e dell’ottusa arroganza della cosiddetta “razza umana”. Ma forse, con una buona dose di autocritica (da parte di chi, come te, possiede “l’alto profilo istituzionale”, come dicono quelli che “parlano bene”), dovresti riconoscere che poco stiamo facendo perché i bambini di oggi, gli adulti di domani, imparino a conoscere, a far propri, a renderli parte integrante del pensiero e dell’agire, quell’insieme di valori senza i quali siamo… macchine biologiche.Stai pensando alla religione, vero? No, Presidente, perché quella si cerca di insegnarla fin troppo, mentre credo che invece dovrebbe crescere nell’anima piuttosto che essere inculcata dall’alto. Ma questo discorso mi porterebbe troppo lontano dal punto che invece vorrei raggiungere, prima che tu possa stancarti di leggermi e voltare pagina. In fondo ciò che sto per chiederti non esige investimenti né tempi faraonici, ma solo una precisa volontà, perché consiste semplicemente nell’introduzione di una nuova materia di studio nelle scuole primarie e secondarie: LA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI. Come ben sai, sono già trascorsi 58 anni dalla sua sottoscrizione, avvenuta a Parigi il 10 dicembre 1948 da parte dei Paesi membri dell’Assemblea delle Nazioni Unite, ma a tutt’oggi, non esiste al mondo un solo Paese in cui vengano rispettati tutti (e neanche quasi tutti) i suoi articoli. Eppure non sono tanti, solo 30 e neanche lunghi e macchinosi come lo sono di solito, ad esempio, gli articoli delle leggi. Il fatto è che se ne parla poco: non è un buon argomento da salotto, non “funziona” in TV, non dà profitto (ne siamo sicuri?), non è appariscente né volgare, forse non è neanche, anzi sicuramente non è trendy. Ma, caro Presidente, mi sa tanto che c’è un gran bisogno di conoscerla, di divulgarla, di parlarne, di analizzarla, di approfondirla. Quando vide la luce, rappresentò un enorme passo in avanti nella Storia dell’umanità, appena uscita dalla terribile esperienza della II Guerra Mondiale e della sua imponente devastazione. Ne era anzi una delle conseguenze, nel senso che l’uomo cercava di mettere a frutto l’indelebile lezione ricevuta e di elevare il livello generale del riconoscimento dei diritti individuali, civili, politici, religiosi, sociali, economici e culturali di CIASCUN uomo. E in effetti tale Dichiarazione ha ispirato molte delle moderne Costituzioni, essendo peraltro non confinabile all’interno del pensiero occidentale, ma rappresentando invece valori che vanno ben oltre le singole culture e religioni. Ma torniamo a monte della mia proposta, anche perché qui non è in discussione SE E QUANTO essa sia valida e importante, ma invece quanto sia conosciuta, divulgata, considerata oggi. A mio avviso troppo poco, pochissimo. Allora comincio io ad impegnarmi in prima persona e a dare il mio modesto contributo alla sua diffusione (sulla scia di personaggi di spessore ben superiore – ma quantitativamente purtroppo ancora pochi – che già lo hanno fatto, quando hanno potuto): la pubblico qui di seguito e mi impegno a pubblicarla ovunque io ne abbia facoltà, cercando di innescare un meccanismo che spero si riveli contagioso e che questa diventi presto un argomento “di tendenza”. Sicuramente la testata a cui mi rivolgo in questo momento non potrà pubblicarla in un’unica soluzione, anzi ne sarò felice, perché molto probabilmente “funzionerà” anche meglio – da un punto di vista giornalistico – se verrà suddivisa in diverse sezioni (un articolo a settimana, ciascuno con un breve commento introduttivo?), così da consentire una riflessione, una metabolizzazione e una diluizione nel tempo più complete ed efficaci. Intanto, prima di riportarne fedelmente i contenuti, permettimi di aggiungere che, sì, il presidente a cui mi rivolgo sei proprio tu. Sei forse il Presidente della Repubblica? Forse. O sei il Presidente del Consiglio? Forse. O il Presidente della Commissione Europea? Probabile. O forse non sei un Presidente, ma una Presidente? Possibile. Forse non sei ancora in carica o stai per terminare il tuo mandato? Non è da escludere. Ma sappi comunque che sei il MIO Presidente e che so che non mi deluderai. Preambolo Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo; Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo; Considerato che è indispensabile che i diritti dell'uomo siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione; Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni; Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nell'eguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà; Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali; Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni, L’ASSEMBLEA GENERALE proclama LA PRESENTE DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione. DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI Articolo 1 Articolo 2 2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico internazionale del paese o del territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità. Articolo 3 Articolo 4 Articolo 5 Articolo 6 Articolo 7 Articolo 8 Articolo 9 Articolo 10 Articolo 11 2) Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà dei pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso. Articolo 12 Articolo 13 2) Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese. Articolo 14 2) Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite. Articolo 15 Articolo 16 2) Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi. 3) La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato. Articolo 17 2) Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà. Articolo 18 Articolo 19 Articolo 20 2) Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione. Articolo 21 2) Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese. 3) La volontà popolare è il fondamento dell'autorità del governo; tale volontà deve sere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione. Articolo 22 Articolo 23 2) Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro. 3) Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale. 4) Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi. Articolo 24 Articolo 25 2) La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale. Articolo 26 2) L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace. 3) I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli. Articolo 27 2) Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore. Articolo 28 Articolo 29 2) Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica. 3) Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e i principi delle Nazioni Unite. Articolo 30
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Ultimo aggiornamento Lunedì 30 Marzo 2009 15:47 |