Una società senza eroi |
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NapoliNews - Arte | |||
Scritto da Achille Della Ragione | |||
Domenica 28 Dicembre 2008 16:19 | |||
Una società senza eroi Beato quel popolo che può vivere senza eroi, affermava deciso Bertold Brecht e nessuno può onestamente dargli torto, ma è altrettanto difficile per una civiltà fare a meno di esempi positivi, di storie edificanti, di bussole alle quali fare riferimento nei momenti di crisi e di deriva come quelli che caratterizzano i nostri anni difficili. Questo scellerato costume trova la sua giustificazione in un perverso meccanismo di compensazione inconscia, che si ci fa credere buoni al cospetto dei cattivi, anche quando non lo siamo, né cerchiamo di esserlo. Conoscere le imprese dei malvagi ci permette di assolverci dalle nostre colpe divenute veniali. Quante mamme, distratte nei loro impegni dal lavoro e da una vita passata fuori casa, leggendo le gesta raccapriccianti dell’infanticida, si sentono poco meno che sante da beatificare. Quanti imprenditori, spregiudicati ed insensibili alle esigenze dei lavoratori, si sono autoassolti sentendo le imprese del bancarottiere di turno. Quanti elettori, osservando come si comportano i politici, si sentono esentati da ogni dovere civico, tanto la colpa è sempre e soltanto degli altri. I linciaggi mediatici raggiungono il massimo dell’audience, gli accusatori pubblici sono divenuti più celebri dei più celebri predicatori del passato, i processi televisivi sono idolatrati dal pubblico perché producono una sorta di autopurificazione collettiva. Il male purtroppo esiste e non si può esorcizzarlo trasferendolo semplicemente sugli altri. Non faremo progressi di alcun genere fino a quando non capiremo che bisogna cominciare a pensare positivo, ricercando nella vita di ogni giorno i tanti eroi che ci circondano e che ci ostiniamo a non voler vedere, impegnati come siamo ad occuparci solo e soltanto dei cattivi e delle loro nefaste imprese.
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Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Marzo 2009 21:38 |