Bologna: Incentivare l'agricoltura in montagna, in questo modo tuteliamo anche il territorio
“Le intense precipitazioni di queste settimane hanno provocato movimenti franosi in diverse località dell’Appennino emiliano mettendo in crisi il sistema agricolo e in generale il sistema economico montano. Le precipitazioni hanno, inoltre, provocato in diverse aree di pianura l’allagamento dei terreni. Quest’anno, a differenza degli anni scorsi, i danni registrati, in particolare nel reggiano, sono di maggiore entità, sono state evacuate diverse abitazioni, aziende agricole e artigiane, la viabilità comunale e provinciale è stata interrota in molteplici località del territorio montano.
Una situazione insostenibili per i cittadini, cui siamo arrivati anche a causa di numerose politiche sbagliate attuate dalla Regione Emilia-Romagna.” A dichiararlo è il Consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi, il quale in data odierna ha presentato al Presidente della Regione un’interpellanza sul problema. “La salvaguardia del territorio, – aggiunge Filippi – incentivando il sistema agricolo, rappresenta il principale strumento di difesa per la stabilità idrogeologica dell’Appennino. Dobbiamo incentivare l’agricoltura di montagna, impegnarci affiche i montanari non abbandonino il loro territorio. In montagna i costi di produzione del formaggio Parmigiano-Reggiano sono mediamente superiori del 30% rispetto a quelli di pianura. Diverse aziende produttrici, prive di incentivi hanno trasferito la produzione in aree più favorevoli. Un fenomeno che contribuisce a peggiorare la già difficile situazione del sistema economico montanaro. E il territorio, abbandonato, degrada e frana a valle. Leonardo da Vinci affermava: “i problemi di valle si risolvono a monte”. Fino ad una decina di anni fa la politica riservava particolare attenzione al sistema agricolo montano, incentivandolo e sovvenzionandolo. Negli ultimi anni il centrosinistra, per favorire le grandi coop rosse, ha preferito incentivare i sistemi di filiera, poco presenti in Appennino. Oltre a garantire una maggiore genuinità dei prodotti, sostenere il sistema agricolo montano vuole dire, per l’erario, un importante risparmio nell’ambito degli interventi straordinari: è il sistema più efficace per mantenere l’equilibrio del territorio. Ho pertanto interpellato la Giunta regionale chiedendo di attivarsi attraverso il Governo nazionale chiedendo lo stato di calamità naturale. Ho chiesto, inoltre, un impegno al fine di garantire maggiori incentivi per le aree montane, sviluppando una corsia preferenziale relativamente ai finanziamenti nel settore agricolo. E fondamentale, anche, che la Regione predisponga al più presto un piano strutturale adeguato, a difesa del territorio. Con l’obiettivo di tutelare il sistema idrogeologico regionale.” Ufficio Stampa Gruppo Assembleare Pdl Fabio Filippi Bologna, 02/04/2013
INTERPELLANZA
Il sottoscritto, Fabio Filippi, Consigliere regionale del Popolo della Libertà;
Premesso Che le intense precipitazioni di queste settimane hanno provocato movimenti franosi in diverse località dell’Appennino emiliano, mettendo in crisi il sistema agricolo e in generale il sistema economico montano; Che le precipitazioni hanno, inoltre, provocato in diverse aree di pianura l’allagamento dei campi; Che numerosi sono stati gli atti ispettivi presentati, in questi anni, dal sottoscritto, sollevando il problema dell’instabilità idrogeologica nel territorio appenninico emiliano; Che quest’anno, a differenza degli anni scorsi, i danni registrati, in particolare nel reggiano, sono di maggiore entità, sono state evacuate diverse abitazioni, aziende agricole e artigiane, la viabilità comunale e provinciale è stata interrota in molteplici località del territorio montano;
Rilevato Che la salvaguardia del territorio, incentivando il sistema agricolo, rappresenta il principale strumento di difesa per la stabilità idrogeologica dell’Appennino; Che in Appennino, i costi di produzione del formaggio Parmigiano-Reggiano sono mediamente superiori del 30% rispetto a quelli di pianura. Che diverse aziende agricole di montagna, prive di incentivi, hanno trasferito la produzione in aree più favorevoli; Che in Appennino, con l’abbandono del territorio da parte degli agricoltori, sono aumentati esponenzialmente i fenomeni franosi; Che fino a pochi anni fa la Regione Emilia-Romagna riservava particolare attenzione al sistema agricolo montano, incentivandolo e sovvenzionandolo. Negli ultimi anni si è preferito favorire i grandi sistemi di filiera, poco presenti in Appennino; Che i contributi erogati dalla Regione rappresentavano un incentivo per gli agricoltori a non abbandonare il territorio ed emigrare in pianura, dove la terra si lavora con più facilità e meno costi, e con meno rischi; Che la lavorazione agricola in campagna, comporta la necessità di creare sistemi di raccolta e reti di scolo delle acque superficiali nei versanti soggetti a coltivazione. Questo sistema di raccolta delle acque protegge i versanti dalle frane, la pianura dalle alluvioni; Che Leonardo da Vinci affermava: “i problemi di valle si risolvono a monte”. Che, oltre a garantire una maggiore genuinità dei prodotti, incentivare il sistema agricolo montano vuole dire, per l’erario, un importante risparmio nell’ambito degli interventi straordinari: è il sistema più efficace per mantenere il territorio; Che la Regione, in particolare negli ultimi anni, ha mostrato insufficiente attenzione per i territori di montagna; Che la mancanza di un adeguato piano strutturale regionale ha portato alle dolorose conseguenze che, in queste ultime settimane, stanno mettendo in crisi numerosi comuni dell’Appennino emiliano;
Interpella la Giunta per sapere Se, in conseguenza dei gravi danni idrogeologici subiti in Appennino nelle ultime settimane, intenda chiedere al Governo lo stato di calamità naturale per l’Appennino reggiano; Se non ritenga utile per la difesa del territorio, come accadeva fino a pochi anni fa, incentivare le aree montane, con corsie preferenziali di finanziamenti e se ciò non costituisca un risparmio per le casse pubbliche in ambito di difesa del territorio; Quale sia attualmente lo stato dell’equilibrio idrogeologico dell’Appennino emiliano; Se non ritenga più economico finanziare la realizzazione di drenaggi e di regimazione delle acque piuttosto che essere costretti a ricorrere ad interventi di somma urgenza; Cosa intenda fare per contrastare gli squilibri idrogeologici presenti nel nostro territorio appenninico; Se intenda predisporre un piano strutturale regionale adeguato, a difesa del territorio. Fabio Filippi Bologna, 02/04/2013 Presidente dell’Assemblea Legislativa Palma Costi
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