Ischia: Appunti di viaggio: Ischia (di nuovo) allo specchio
Una significativa opportunità da cogliere: da un lato gli elogi come stimolo di crescita e miglioramento e dall’altro le critiche costruttive come riconoscimento delle proprie potenzialità. In questa seconda intervista raccolta a Monaco di Baviera salta subito agli occhi la diversità dei contenuti rispetto alla precedente, pur trattando lo stesso argomento, a riprova che la nostra isola può avere mille volti diversi, la cui lettura soggettiva deve però rivestire un’importanza fondamentale nella nostra percezione dell’isola stessa e del modo in cui ci rapportiamo ai suoi visitatori.
Ciò che i grandi strateghi della comunicazione e del marketing definiscono “feedback” mi auguro diventi un fattore primario delle immediate, future politiche turistiche di tutta l’isola. Una costante raccolta, analisi ed elaborazione dei dati, provenienti non solo da tutti gli ospiti dei sei Comuni, ma anche dagli “addetti ai lavori”, potrebbero dar vita ad una vera crescita ed un tangibile cambiamento.
Sabine Langer, 47 anni, segretaria. D.: Il motivo per cui hai deciso a suo tempo di venire ad Ischia. R.: Una mia amica, che c’era già stata diverse volte, mi ha proposto di andarci insieme. D.: Cosa ti aspettavi da Ischia? R.: Conoscevo già altre isole italiane e inoltre la mia amica me ne aveva parlato più volte. La caratteristica di spicco era rappresentata dal fatto che la maggior parte dei turisti scegliesse Ischia per le sue acque termali, grazie alle quali molte malattie e disturbi traevano giovamento. D.: La tua prima impressione all’arrivo? R.: Ho trovato subito Ischia molto bella e particolarmente romantica: le tante case, soprattutto quelle più piccole, esprimevano la tipica vitalità degli italiani. D.: Visto che sei arrivata in auto, ti è sembrato di trovare una buona segnaletica? R.: Per me, che parlo poco l’italiano, anche se lo capisco discretamente, e arrivavo per la prima volta, è stato piuttosto difficile capire le indicazioni stradali. In ogni caso ero abituata ad avere pazienza sulle strade italiane e soprattutto a stare molto attenta, perché il modo di guidare degli italiani è, per qualsiasi tedesco, molto rischioso. Una volta sono stata fermata dalla polizia stradale, che mi rimproverava di aver imboccato il senso sbagliato di una strada a senso unico. Ho cercato di far loro capire che non me ne ero resa conto, semplicemente perché era la mia prima volta ad Ischia, ma loro continuavano a rimproverarmi. L’amica che era con me, che parla bene l’italiano, ha cercato di spiegare con calma l’accaduto, ma ne è venuta fuori una discussione piuttosto accesa, perché a loro non importava che l’avessimo fatto in buona fede. Devo dire che sono stati molto scortesi e che in ogni caso non parlavano minimamente il tedesco. Naturalmente questo è un grave problema, a mio avviso, perché non è possibile comunicare né in caso di infrazione né per chiedere semplicemente un’informazione. Se parlassero almeno l’inglese… D.: Dove hai alloggiato? R.: Una volta da amici ed un’altra in albergo. La posizione dell’hotel era magnifica, le camere erano semplici ma pulite. Il personale era molto garbato e mi dava l’impressione di seguire individualmente ogni ospite. Per avere maggiori informazioni sull’isola spesso mi trovavo ad ascoltare i capogruppo delle varie agenzie, presenti alternativamente in albergo, che fornivano notizie di vario genere. Ma devo dire che anche alla reception erano disponibili ad indicarmi determinate mete ed i modi per raggiungerle. Avevo prenotato pernottamento con prima colazione, che ho trovato soddisfacente per quantità, varietà e gusto. D.: Puoi raccontarmi cosa hai visitato ad Ischia? R.: Molte spiagge ed un parco termale, che era diventato per me un piccolo paradiso. D.: Qual è l’aspetto più interessante di Ischia, a tuo parere? R.: Il fatto che ci siano tanti ambienti naturali diversi in un territorio piuttosto piccolo e che siano più o meno tutti raggiungibili anche con i mezzi pubblici. D.: L’aspetto più negativo di Ischia? R.: La mancanza di parcheggi sufficienti per le tante auto che sbarcano sull’isola. Quando sono riuscita a trovarne uno, mi ha fatto piacere che il personale si adoperasse comunque a trovarmi una sistemazione, malgrado io vedessi il parcheggio pienissimo. D’altro canto, sono però molto cari. Un altro svantaggio deriva dai trasporti pubblici. Sebbene le linee coprano gran parte del territorio, i mezzi sono insufficienti e, ad esempio, non esiste una navetta che colleghi le spiagge con i pochi parcheggi esistenti. Mi sarebbe piaciuto lasciare l’auto in un parcheggio e non doverla più utilizzare, spostandomi con i mezzi pubblici, ma non mi è stato possibile. C’è poi un altro aspetto che mi preme evidenziare: sarebbe opportuno offrire ai turisti maggiori e più dettagliate informazioni sull’isola. In genere ho trovato sempre molte notizie riguardanti le acque termali, ma oltre questo argomento non si andava. Sarebbero utilissimi dei centri di informazione turistica, disseminati su tutto il territorio e facilmente riconoscibili, dove il turista avesse la sensazione di trovare la persona giusta che sappia farlo orientare attraverso una rete di notizie e suggerimenti e che sia davvero in grado di comunicare in lingua. Bisognerebbe anche mettere a disposizione materiale da consultare, con notizie storiche, culturali e sociali. Ho dovuto documentarmi personalmente attraverso altri canali, per conoscere la geologia e le origini di Ischia e per scoprirne la sua storia. Ho notato anche che mancano ad esempio informazioni per le famiglie, ossia ciò che è più opportuno fare quando si hanno bambini con sé e cosa è meglio evitare. C’è da dire che l’Italia è molto bella nel suo insieme e che di località ricche di mare, di spiagge, di strutture ricettive ce ne sono tante. Ma quello che dovrebbe fare la differenza risiede proprio nell’identità di Ischia, che evidentemente è diversa da ogni altro luogo, per la sua storia, geologia, natura, cultura, arte e tutto quanto contribuisce a formare la sua “ischitanità”. Tutti i più piccoli villaggi, le loro tradizioni, la loro visione della vita, le loro attività, le loro caratteristiche: tutto questo dovrebbe essere ben chiaro, ben comunicato e manifesto. Nella mia lunga esperienza con i sindacati, ho potuto verificare quanto siano accattivanti i corsi da organizzare per gruppi di persone, che magari hanno poco in comune tra di loro, come ad esempio un‘età molto diversa, uno status sociale e professionale vario, cultura e religioni eterogenee. Ebbene, molti gruppi (anche familiari) potrebbero scoprire una comune passione e attitudine per determinate forme d’arte – dalla pittura, alla scultura, alla lavorazione di materiali vari, alla musica ecc. Anche la partecipazione a battute di pesca o alla vendemmia o ancora a corsi di cucina sarebbe altamente gradita da molti ospiti, i quali, avendo scelto di trascorrere ad esempio 2 settimane sull’isola, sarebbero ben lieti di dedicare una parte di questo tempo ad un’attività interessante. Tutto questo dovrebbe essere organizzato sulla base della cultura d’Ischia, risultando positivo sia per la diffusione di questa stessa cultura, che per rendere un soggiorno diverso da ogni altro, gettando le basi per la fidelizzazione, altamente probabile, degli ospiti. Si aprirebbero così anche molte opportunità di scambi culturali con realtà geograficamente lontane, ma probabilmente vicine artisticamente o spiritualmente. D.: Qualche parola sulla sicurezza ad Ischia. R.: Prima di arrivare mi sono preoccupata dell’eventuale influsso della camorra e comunque del rischio di furti in generale. Sono sempre stata attenta a non lasciare in auto nulla che potesse “indurre in tentazione” e comunque ho avuto l’impressione che Ischia sia in realtà molto diversa rispetto a Napoli. D.: La tutela dell’ambiente ad Ischia. R.: Le spiagge private erano senz’altro pulite. Ho trovato invece molta spazzatura per strada. Perciò ritengo che molto potrebbe essere fatto. Penso che si pretenda troppo dalla natura e non se ne rispetti l’equilibrio. D.: Considerazioni e commenti su Ischia. R.: Ho notato che la maggior parte dei turisti la sceglie per trarre benessere dalle terme, mentre potrebbero esserci molti altri motivi per visitarla. Mi è sembrato che la fascia di età fosse elevata e che mancassero sufficienti attrazioni per i giovani. Con questo non intendo dire che sarebbe meglio far venire ad Ischia quanti più turisti possibile, bensì diversificare la clientela. Per noi tedeschi la tutela dell’ambiente è un valore primario, amiamo infatti scoprire angoli incontaminati e “non commercializzati”. In questo senso Ischia potrebbe davvero diventare la Perla dell’Italia, se sapesse proteggere maggiormente il suo territorio ed il suo mare. Purtroppo mi è sembrato che venga invece praticata una “svendita della natura” e la cosa mi è profondamente dispiaciuta. In definitiva, la sensazione che ho provato è stata come di un’isola non consapevole della sua identità, che deriva dalla sua storia, dalla sua arte e cultura, dai suoi abitanti. L’ho percepita come una bella donna, con una grande anima, ma che non sa di averla e continua a far leva solo sulla sua bellezza, senza peraltro averne troppa cura, rischiando così di perdere sempre più il suo fascino.
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