Ischia: Un Sindaco pro Ischia, piuttosto che di Ischia
Sondaggio di opinione, elezioni, governo del territorio: e l’Isola d’Ischia riscoprì il valore della dignità, chiudendo le porte ai mediocri ed ai portaborse. Sogno di una piovosa notte di fine anno? Sogno sì, ma non utopia. L’idea che sia la cittadinanza a scegliere il candidato sindaco (uomo o - magari!-donna) per ciascun schieramento, formulata da Domenico Di Meglio, merita attenzione e plauso. Merita attenzione, poiché contiene elementi reali di attuabilità e, se gestita bene, di oggettiva validità.
Merita pure plauso, perché portatrice di innovazione e catalizzatrice di interesse non solo politico, bensì anche culturale e sociale. La metodologia di attuazione potrebbe anche essere eventualmente variata, ma in verità l’idea di affidare il sondaggio di opinione ad un istituto nazionale di ricerca mi sembra coerente e sufficientemente super partes (a patto che la conditio sine qua non dell’onestà intellettuale venga rispettata, e lì si tratta essenzialmente di una questione di coscienza). Potrebbe garantire inoltre il voto anonimo e soprattutto eviterebbe in partenza l’alibi del “non avevo tempo di andare alla sede prescelta a votare”, in quanto ovviamente si baserebbe su Internet. Da un punto di vista imprenditoriale, Ischia allo stato attuale purtroppo non produce idee brillanti né iniziative all’avanguardia. La conseguenza più tangibile di questa carenza è rappresentata da una fase turistica spiccatamente negativa, da cui quest’anno è sembrata appena, timidamente, speriamo non momentaneamente, cominciare un po’ a distaccarsi. Al di là dell’ovvia speranza (che da sola serve però a ben poco) che i prossimi anni segnino una ripresa, sarebbe in ogni caso legittimo aspirare a ben altri traguardi, che non siano quelli dell’annaspare alla meno peggio di anno in anno, dello stare a galla aggrappandosi qua e là. Sarebbe doveroso, oltre che legittimo, smettere di “arrangiare” il turismo (fatte salve le poche isole felici) e costruire un’organizzazione, un’architettura professionale, un coordinamento superiore, in una parola una VERA POLITICA DEL TERRITORIO E QUINDI DEL TURISMO. Per questo la proposta del sondaggio di opinione è valida: perché ognuno di noi si sentirebbe davvero parte in causa già nella fase di scelta del candidato, nella consapevolezza che il risultato finale di ciascuno schieramento, che si sottoporrà poi al giudizio delle urne, sarà il risultato della volontà di tutti i cittadini che hanno deciso di dedicare qualche attimo di attenzione ad un quesito di primaria importanza per il futuro dell’isola. Il sondaggio, attuato mediante Internet, conterrebbe inoltre quell’aspetto di modernità che potrebbe catturare l’interesse degli elettori più giovani, purtroppo notoriamente poco interessati alla politica, avvicinandoli a questa attraverso un linguaggio da loro molto amato, quale è Internet. D’altro canto una maggiore attenzione significa anche maggiori aspettative: se finalmente si volesse badare al programma di ogni schieramento ed esigere che, quello vincitore, lo attui senza se e senza ma? Se nell’analisi di tali programmi si andasse alla meticolosa ricerca di progetti seri e realistici di risveglio dalla narcosi in cui Ischia si crogiola da troppo tempo? Se la si smettesse di considerarla più o meno inconsapevolmente la “sorella povera” di Capri (capace addirittura di essere la protagonista assoluta di una fiction di successo su Raiuno in prima serata, mentre noi stiamo a guardare)? Se si facessero avanti – FINALMENTE – candidati e candidate NUOVI nel senso più completo del termine, con una visione politica più cosmopolita e globale, con – FINALMENTE – una vera capacità di comunicazione, consapevoli che oggi, a tutti i livelli, questa è divenuto elemento di primaria e assoluta importanza? Se fossero di quelli che, se eletti, si rimboccherebbero le maniche e comincerebbero a preoccuparsi davvero di affrontare i mali più radicati del nostro territorio, quali l’abusivismo edilizio, il rispetto del tutto inesistente per l’ambiente, la raccolta, lo smaltimento e soprattutto il riciclaggio dei rifiuti, il clientelismo, il campanilismo? È giunto il momento di pretendere molto dai candidati sindaci, molto in termini di requisiti, di autorevolezza, di competenza, di intraprendenza. E se a questo si aggiungesse il pensiero dell’isola nel suo insieme, di un’unità non separata da confini amministrativi, da ridicole rivalità, da contrapposizioni reciprocamente dannose, da profonde frammentazioni di intenti, allora Ischia potrebbe davvero pensare alla sua rinascita: il Comune Unico. Unirsi significherebbe divenire un’entità di peso politico ben più elevato, acquisire un “potere d’acquisto” molto più efficace, concentrare una forza attrattiva a livello turistico di primissimo piano, offrire servizi molto più competitivi in termini di tariffe e parallelamente molto più elevati dal punto di vista qualitativo, contare di più a tutti i livelli istituzionali. Tutto questo non eliminerebbe le varie unità amministrative territoriali, quindi non produrrebbe disoccupazione di parte degli attuali addetti, bensì permetterebbe di destinarli a incarichi più produttivi, riducendo il carico della burocrazia e snellendo l’aspetto contabile. Alcuni esempi: gestione unitaria dei rifiuti (allo stato attuale gravissimo problema irrisolto), della viabilità (quindi anche delle aree di parcheggio, evitando peraltro la ridicola discriminazione dei ticket diversi per i residenti di Ischia Porto rispetto a quelli degli altri Comuni), degli scuola-bus, della pavimentazione e dell’illuminazione stradali, degli eventi e delle manifestazioni e così via. Unione di forze e di intenti, dunque, in cui potrebbe efficacemente giocare un ruolo-chiave un Ufficio-Stampa dell’Isola d’Ischia, che si occupi di gestire, veicolare e ottimizzare l’immagine di Ischia nel mondo, ponendola in primo piano in tutti i mass-media, semplicemente parlandone, sia che si tratti di argomenti importanti e significativi, che di piccole notizie, di curiosità, altrettanto utili a far circolare il nome, l’immagine e le immagini dell’isola nel mondo. Grazie alla tecnologia, che consente di comunicare con tutto il pianeta in tempo reale, un Ufficio-Stampa per Ischia ha bisogno di mettere insieme un unico elemento: la competenza di chi lo gestisce, uno staff di giornalisti e comunicatori che, per l’isola, varrebbero tanto oro quanto pesano. Poiché l’altro elemento, la “materia prima”, dunque l’isola, possiede già in sé una tale valenza da non richiedere altro che di essere trattato, menzionato, divulgato, di essere, insomma, costantemente presente. Tina Taliercio
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