Ischia: Una soluzione facile per i problemi di Ferrandino

Il giudizio dei Giudici di Pace può essere appellato come tutti i giudizi

Fa bene a preoccuparsi e a chiedere il pagamento dei danni, se si verificheranno, ai responsabili comunali, ma il Direttore generale dovrebbe saper bene che ci sono ancora i termini per rinotificare nel modo giusto tutti gli atti già giudicati dai Giudici di Pace. Giuste le preoccupazioni del sindaco Ferrandino per i gravi danni arrecati alle casse comunali a causa delle decisioni negative dei giudici di Pace nei giudizi espressi nelle discussione dei ricorsi avverso le multe elevate dai vigili urbani di Ischia.

A prescindere dalle valutazioni che si potrebbero fare nei confronti di certe sentenze negative nei confronti dei Comuni anche perché fino a pochi anni fa non provvedevano a nominare i loro difensori nei giudizi, anche in questo caso non è tutto perduto e se veramente si vogliono curare gli interessi pubblici c’è ancora tempo per rimediare agli errori fatti fino ad oggi. Da quando il comune di Forio ha iniziato con ottimi risultati ad opporsi nei confronti dei ricorsi le cose sono cambiate radicalmente con notevolissimi vantaggi per le casse comunali che invece di pagare a seguito delle sentenze di condanna hanno iniziato ad incassare i soldi derivanti dalle multe elevate dai vigili; anche gli altri comuni isolani hanno provveduto a nominare i loro difensori. Per i comuni di Forio e Barano, senza nessuna ulteriore spesa, due ufficiali dei Vigili tutti i giorni dispari si recano negli uffici del Giudice di Pace e rispondono con puntualità a tutte le opposizioni prodotte dagli avvocati degli automobilisti con le dovute documentazioni. Gli altri comuni isolani hanno invece provveduto a nominare propri legali a cui naturalmente devono riconoscere un costo sia in termini di giusti riconoscimenti economici che di altra natura. Per quanto riguarda le gravi perdite economiche riscontrate dal sindaco di Ischia Ferrandino, bisogna dire e far presente allo stesso sindaco che: dovrebbe sapere che i suoi dirigenti, negli ultimi anni hanno adottato, per la riscossione delle sanzioni amministrative da violazione del Codice della Strada, la procedura della ingiunzione. È questa una procedura praticamente uguale a quella già utilizzata per la riscossione dei tributi. In questo caso però già numerose sentenze dei Giudici di Pace hanno considerato inefficace tale procedura sotto vari profili; molti dei quali però hanno erroneamente indicato dei vizi che ormai già da tempo sono stati superati dalla legislazione vigente. L’unico vizio da cui effettivamente sembrano inficiate le ingiunzioni sino a questo punto annullate è il vizio di notifica. Infatti il Comune non le fatte notificare dagli uffici giudiziari, o almeno dai messi comunali, ma le ha inviate a mezzo semplice racc.ta postale. Da qui le pronunce di nullità. Ma la cosa importante e che dovrebbe far dormire sogni tranquilli il sindaco di Ischia è che, allo stato attuale, le ingiunzioni opposte possono essere riproposte in quanto la loro notifica ha comunque interrotto i termini di prescrizione. Va anche ricordato al sindaco Ferrandino che le sentenze dei Giudici di Pace non sono per nulla pronunce definitive in quanto sono appellabili, nei termini di legge. In ogni caso il sindaco di Ischia dovrebbe ben sapere che le sue doglianze, ammesso che siano fondate, devono essere rivolte esclusivamente al responsabile del procedimento, il quale è stato spesso invitato a riconsiderare la opportunità di continuare ad utilizzare il procedimento della ingiunzione, stante le decisioni dei Giudici di Pace già nel 2007 dal legale del Comune. Anche successivamente, nell’aprile del 2008 è stato invitato, nella sua qualità di responsabile del procedimento, a verificare se nel procedimento da lui adottato ci fossero profili di nullità. Siamo sicuri comunque che l’ottima professionalità del Direttore Generale del Comune di Ischia prima di procedere ad eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili si muova nelle direzioni della rinotifica degli atti o di appellarsi ai giudizi dei Giudici di Pace.