Ischia: “Ischia sole nascente” un canto, un’ode dedicata alla nostra terra
Il cantautore torna alla sintesi di blues e melodia latina degli esordi. Le nuove canzoni presentate in trio in un club di Roma. Da Cuba a Napoli, dalla 'ndrangheta ai centri commerciali per portare alto il nome della “napoletanità” e, perché non, fare un po’ di sana e sicuramente utile propaganda nei suoi tour in giro per il mondo. Un discorso certo globale, ma anche di nicchia, dove con il suo “ scetat’ scetat’ ”, riferita forse ad un’alba ischitana, potrebbe dare uno scossone a questa comunità tanto intorpidita dal suo stesso benessere.
Mentre la Bit vola a Milano pubblicizzando suggestivi sfondi capresi, Thermalia emigra altrove ed i nostri esimi esponenti del settore turistico prediligono e sostengono economicamente e moralmente altri lidi, promontori che interrompono l’orizzonte Ischitano, Pino Daniele, artista universalmente noto, dall’alto del suo richiamo globale dedica nel suo nuovo album un ode all’Isola d’Ischia, alla sua natura, alla sua terra e quasi come se volesse risvegliarla dal suo torpore, con la sua melodia etnica l’invita a risvegliarsi. Pino Daniele è tornato e con il suo nuovo album Il mio nome è Pino Daniele le canta a tutti, senza distinzione geografica o culturale. "Perchè il mondo non è così bello come vorrebbero farci credere". Un tributo alle sue origini, “Ischia sole nascente”, un pezzo quasi “chill out” nello stordimento dell’attimo che descrive che si riconduce e prende ancor più rigore con la palpitante “Passo Napoletano”, scritta per Napoli e la sua gente, scritta per i suoi ritmi e gli sfondi magistrali che riesce in ciò a ricreare. Un aspetto forse “romantico” di questo disco, in due momenti dove l’artista torna a parlare con forza napoletano e un po’ ischitano, nei riferimenti, negli ospiti, nei titoli: forse è anche questo il senso di un viaggio che si apre con “Back home”, un ritorno a casa, e si chiude con “Passo napoletano”. “Ischia sole nascente”, la presenza di Tony Esposito, le liriche di alcuni brani, sono tutti riferimenti al DNA originale di Pino Daniele, e che fa piacere ritrovare in questo album, soprattutto per noi abituati forse ai fasti di un tempo che fu, quando era il grande Totò, Villa o magari De Sica a dedicare versi odi e melodie alla nostra isola amata che attualmente a forse davvero bisogno di svegliarsi e di muoversi Iamm’’ne… Sunrise .
LE RECENZIONI << La Terra vista dalla Luna. Spiata forse dall’occhio curioso di altre forme di vita. O da quello, altrettanto curioso ma sicuramente più affettuoso, dell’artista. Che in questo nuovo album condensa tutto il suo essere musicale, la sua carriera, le sue collaborazioni fino a farne un distillato puro e vitale, da lanciare nello spazio o da far trovare in giro, pronto per chi abbia voglia di conoscerlo. Un titolo così fortemente personale, infatti, significa soprattutto che l’album in questione è come una foto nitida e ispirata, ‘un moderno passaporto d’artista’. E d’altra parte Pino Daniele non ha più bisogno di presentazioni, né di pretesti o motivazioni artistiche ulteriori. Da sempre suona musica che lo appassiona e lo fa in compagnia di musicisti che stima. Le strade battute hanno disegnato un percorso unico, che di volta in volta lo ha portato lontano dalle proprie radici per poi riavvicinarlo ad esse, con in più un pezzetto di nuovo bagaglio: la canzone napoletana, il blues, il jazz, la fusion, la musica araba, quella africana. Il rock’n’roll, il pop, la tradizione caraibica e quella cubana, l’hip hop e l’elettronica, la musica etnica e quella latina… tutto è confluito nella proposta artistica di Pino Daniele, oggi talmente ricca e unica nella sua varietà da potersi permettere ogni lusso, in primis quello di essere semplicemente se stessa. Come in questo nuovo splendido disco. Basta ascoltare i 10 brani che compongono “IL MIO NOME E’ PINO DANIELE e vivo qui”, per trovarsi di fronte a un disco felice e ispirato, capace di passare attraverso una grande varietà di stili rinforzando la propria omogeneità. Dall’iniziale “Back home”, primo singolo radiofonico, un omaggio a certe sonorità latin blues, fino alla conclusiva “Passo napoletano”, un brano che rinnova la cultura partenopea attraverso suoni elettronici. Tutto l’album si racconta come un viaggio verso casa: l’esotismo caraibico di “Rhum e coca”, l’amore quotidiano cantato in “Il giorno e la notte” e “Vento di passione” o “Salvami”, il viaggio brasiliano sulle onde di “Mardi Gras”, il tributo alla musica delle sue radici con “Blues del peccatore” e la ballad swingante de “L’africano”, per arrivare a un conclusivo tributo alle sue origini con “Ischia sole nascente” e ancor di più con la già citata “Passo Napoletano”. Anche questa volta non mancano gli ospiti, illustri rappresentanti dei tanti mondi paralleli in cui negli anni si è sviluppata la musica di Pino Daniele: Giorgia regala la sua splendida voce a due canzoni, “Il giorno e la notte” e “Vento di passione”, mentre il trio dell’ex Weather Report Peter Erskine (qui con Dave Carpenter al basso e Bob Sheppard al sassofono) offre tutta la spinta ritmica di cui hanno bisogno brani come “Mardi Gras”, “Blues del peccatore” e “L’africano”. Ma l’album vede il ritorno di un altro personaggio leggendario per la storia di Pino Daniele, il percussionista Tony Esposito, presente in tutto il disco, e di Alfredo Paixao – già al fianco di Pino Daniele durante il tour di “Iguana Café” – che suona il basso elettrico su “Back home” e “Vento di passione” e canta splendidamente, in brasiliano, su “Mardi Gras”. “IL MIO NOME E’ PINO DANIELE e vivo qui” è pronto per essere lanciato nello spazio, adesso, come fanno quelle navette che portano in giro per le galassie la musica del pianeta Terra. Chi lo ascolterà ci troverà dentro il passaporto di un artista completo, inimitabile, ineguagliabile, capace di conciliare nella sua musica mondi soltanto apparentemente lontani tra loro, e di farlo con semplicità. Ma il nuovo album di Pino Daniele è anche una cartolina spedita dal luogo in cui vive: un luogo in cui terra, cielo e mare parlano al cuore, come le storie degli uomini che lo abitano. Un posto solare, aperto all’incontro, vivo. E con tanta musica intorno>>.
IL TESTO
Sunrise Sunrise Sunrise (2 volte)
Scetat’ Scetat’ Scetat’ (2 volte) Iamm’ ‘ne Iamm’ ’ne Iamm’ ‘ne ( 2 volte) Scetat Scetat’ Scetat’
Iamm’ ‘ne Iamm’ ’ne Iamm’ ‘ne ( 2 volte) Sunrise Sunrise Sunrise (2 volte)
Scetat Scetat’ Scetat’
Scetat Scetat’ Scetat’ Iamm’ ‘ne Iamm’ ’ne Iamm’ ‘ne ( 2 volte) Scetat’ Sunrise Sunrise Sunrise (2 volte)
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